Anarchico italiano. Accusato di essere l'esecutore materiale della strage di
piazza Fontana del 12 dicembre del 1969 (16 morti e un centinaio di feriti),
secondo le fonti ufficiali
P., sotto interrogatorio, si sarebbe gettato
dalla finestra del palazzo della questura di Milano, denunciando la propria
colpevolezza. La tesi del suicidio non convinse, però, il settimanale di
estrema sinistra "Lotta continua'', il quale sostenne subito l'ipotesi di un
omicidio volontario. Si giunse così, nel 1971, all'avviso di procedimento
contro il commissario Calabresi (uno dei funzionari presenti all'interrogatorio
di
P.) per omicidio prima colposo, poi volontario (Milano
1928-1969).